top of page

 

 MUSEO TEO ARTFANZINE N° 7. LA QUALITÀ - MAGGIO 1995
 Formato 21 x 29,7; venti pagine. Progetto grafico Giovanni Bai e Maurizio Telloli.
 Giovanni Bai, Maurizio Telloli, Carolina Gozzini, Time, Angelo Moretti, Ariella Giulivi, Giacomo Spazio, Patrizia  Mania, Roberto Cascone, Luca Scarabelli, Domenica Bucalo, Emanuele Magri, Antonio Cilli, Joaquim Castro Caldas,  Gigi Cannillo, Hanka, Mauro Ceolin, Gianluca Costantini, Stefania Visconti, Gianluca Chinnici, Stefania Sansoni,  Carlo Gandolfi, Antonio Laugelli, Anahita Mobarhan, Italo Tomassoni & Alberto Burri.

 Allegato: OPERE E INSTALLAZIONI NELLA CITTÀ a cura di Teodoro Stamos, Manodopera Edizioni.

 Formato 15 x 21; trentasei pagine. Progetto grafico Alessandra Villani.

I

EDITART

"La mia concezione dell'arte prevede la realizzazione di un prodotto - materiale o immateriale - che colpisca almeno uno dei sensi: che lo appaghi, preferibilmente, ma anche lo ferisca; o susciti ilarità, stupore, emozione -e quindi anche sgomento o indignazione- indipendentemente dalla qualità tecnica di realizzazione e dal pensiero che lo sorregge. In mancanza di queste condizioni il prodotto non mi interessa. Una concezione motto ampia, dunque. Eppure gran parte delle opere d'arte oggi prodotte non mi interessa". Questa mia considerazione sull'arte risale a quasi tre anni fa, ma continuoa considerarla valida; sul primo, mitico numero di Museo Teo, avevo scritto la mia massima preferita in tema di arte: "Non è vero che è bello ciò che piace. Ciò che piace piace. ma è bello ciò che è bello". Continuo a trovare valida anche questa, e che soprattutto il problema della qualità in arte sia sempre, e più che mai aperto: entrambe le affermazioni sono condivisibili o totalmente avversabili, ma soprattutto credo che il problema non sia assolutamente resolvibile; anche se è vero che troppa della sedicente arte in circolazione, in realtà non lo è.

Quando avevo pensato alla QUALITA' come tema di questo settimo numero avevo in mente soprattutto il problema della qualità in arte, stimolato dalla bassa qualità dell'arte in circolazione, per cercare di aprire un dibattito su di un problema di cui sembra esistere esigenza diffusa e la cui richiesta arriva da canali diversi e con tagli e finalità differenti. E' un tema che sicuramente in molti non vogliono prendete in considerazione, perché troppo legato alla natura economica del prodotto artistico (ad esempio, Politi ha un bel ripetere che non recensisce solo chi paga la pubblicità, però...). Gli amici di artel (la prima rivista d'arte via fax), hanno lanciato un invito a partecipare al convegno telematico dal titolo IL SIGNIFICATO DELLA QUALITA' NELL'OPERA D'ARTE: “Nel quadro della produzione e dello scambio del sapere, abbiamo giudicato necessario ripercorrere le basi del comune sentire. l messaggi verbali che emettiamo raggiungono i nostri destinatari senza più assicurarci !a condivisione del significato. Per questo lanciamo sulla nostra testata un dibattito telematico sul tema del significato della qualità dell'opera d'arte, Sono invitati artisti di tutte le discipline, poeti, critici, filosofi, semiologi e chiunque sia interessato. Modererà il convegno un filosofo: Alberto Cion, con il compito di sistematizzare e pilotare gli interventi verso un esito unificante."Avevamo molto apprezzato l'iniziativa di artel, peccato che l’intervento del filosofo non ci piaccia, non perché è un filosofo, ma perché pilotare? e perché unificare? Anche se siamo consapevoli che la totale soggettività rispetto alla -ovviamente vaga - concezione di QUALITA' non sposti il problema: sarebbe auspicabile una soggettività relativa (vista l'impossibilità della oggettività), e per questo speriamo che l'iniziativa di artel dia un contributo alla risoluzione del problema. Nell'attesa abbiamo creato un marchio, IL MARCHIO DI QUALITA' DELL' ARTE (disegnato per noi da TIME) che ci riserviamo di apporre laddove ci sembri opportuno.Di fatto, poi, mi è sembrato che di questi tempi, per quanto riguarda il problema della qualità fosse indispensabile parlare della qualità della vita.

EDITPOL

Non vale fare finta che... Anche questo ha a che fare col problema della qualità: per me non esperto di calcio è un mistero quello dei gol che in trasferta valgono doppio (solo in caso di parità, però). Penso che in realtà sia un volgare trucco anche se non so per mascherare cosa; sembrerebbe lo stesso problema della messa del sabato sera che vale per la domenica. Un volgare trucco per non riconoscere che la gente preferisce andare al mare o allo stadio, ma che permette comunque loro di avere la coscienza in pace, sempre che l'abbiano poi davvero,E così, senza aprire iL dibattito su!!e madonne che piangono sangue -e se le analisi dicono che è sangue maschile qualche autorevole prelato riesce a dirci che allora sarà sangue di suo figlio- vogliamo comunque ricordare il problema, che è strettamente connesso alla situazione politica, in cui populismo, plebiscitarismo, capitolazioni e rimescolamenti rendono più ardua sia I'analisi che l'effettivo star bene.

LIFE IS A FULL TIME JOB.

Così come mi vengono in mente cito alcuni problemi ai cui confronto la qualità dell'arte è ben poca cosa: dalle teorie di Hernstein e Murray (The Bell Curve.) che sostengano che !a capacità di guadagno e successo nella vita è direttamente proporzionale all'intelligenza dell'individuo, al fatto che si possa governare un paese pur essendo indagati; che ci siano affaristi italiani (in Somalia ad esempio) che possiedono eserciti personali o migliaia di bambini -il cui lavoro nero viene pagato mille lire all'ora- che evadono la scuola dell'obbligo (in Italia ovviamente); che uomini politici possano dire: I0 SONO L'UNTO DEL SIGNORE, PERCHE' C’E’QUALCOSA DI DIVINO NELL'ESSERE SCELTO DALLA GENTE, o che il nostro paese sia sempre più ricco ma i poveri sempre di più; che ci siano agenzie immobiliari che fano camminare i propri venditori sui carboni ardenti (e giornali che esaltino il fatto) o poliziotti in servizio che fanno i buttafuori nella premiata ditta Animali Team; che la vita nel più povero dei villaggi dell'india sia migliore che nei sobborghi di Glasgow, che i poveri dei mondo siano un miliardo e uno dei trecentoquarantanove esemplari della Ferrari F50 costi ottocento milioni; che negli USA le troupe televisive vengano 'arruolate' nella polizia per poter seguire in diretta inseguimenti, sparatorie ecc., che sembrano ormai gli spettacoli preferiti anche di un popolo che ha completamente dimenticato la storia di soli cinquanta anni fa, grazie anche a quella televisione la cui funzione bene ci spiega Rossana Rossanda: "La pervasività della tv non sta dunque nella diabolicità del mezzo, sfa nell'essersi fatto il cittadino spettatore, atomo e quindi unidimensionale, senza altra idea di sé che quella ricevuta dal video e i suoi annessi, e docilmente rinviante al video lo stesso comando che quello gli suggerisce, per cui l'uno riflette l’altro all'infinito”, così che qualcuno possa parlare di "quella infelice costruzione ideologica seconda cui la verità e la giustizia dipendono dall'opinione della maggioranza” (Gianluca Chinnici).

Ed è sempre la Rossanda a riportare un interrogativa che sempre più ci attanaglia mentre guardiamo con sgomento le facce inespressive dai candidati sui manifesti elettorali, e “la fascistizzazione di questo paese avanza con velocità accelerata e in progressione geometrica, come spesso succede quando un fenomeno è innescato" (Luigi Pintor): "Difendere la libertà di pensiero ed espressione di chi sostiene che la libertà non deve esserci à un problema irrisolto della

democrazia”.

Per fortuna viene in nostro aiuto Antonello Sdanganelli (Presidente della Federazione Pallavolo di

Catanzaro), che così scrive ai dirigenti di una società; "Mentre la squadra avversaria era munita di

decorosi e più funzionali calzoncini elasticizzati, le vostre atlete esibivano la parte inferiore di un

bikini dalle forme ridotte che, nello sforzo agonistico, evidenziavano particolari anatomici, la cui

vista appare sconveniente al decoro di una manifestazione sportiva di qualità”.

HASTA SIEMPRE SPAGNA! STOP AL CAMPIONATO DI CALCIO!

 

bottom of page